11. La sala degli ex-voto

Nella sala ricavata al primo piano sul lato a monte del santuario, lasciamoci impressionare dalle storie – narrate o silenziose, firmate o anonime – di chi ha lasciato qui un segno di riconoscenza alla Madonna. Mille oggetti ex voto continuano a far risuonare voci, pensieri ed emozioni di chi ha portato a Maria la propria vita, implorando il bene per sé e per i propri cari, offrendo la propria esistenza e il proprio cammino. Aggiungiamo il nostro grazie, perché Dio continua a offrirci il necessario per vivere il quotidiano, e lo fa sempre gratis: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo di cui ci nutriamo, la forza per lavorare, il coraggio di amare... tutto, in fondo, nasce e viene da Lui.

Tra storia ed arte

I cosiddetti ex voto appartengono a ogni tradizione religiosa: oggetti, vasi, statue e quadri; edicole, altari e templi; o persino armi e prede! Le persone lasciano nei luoghi sacri un segno tangibile della propria riconoscenza per un dono ricevuto. Ex voto significa: «in seguito a una promessa», giacché spesso la gente chiedeva un intervento specifico al mondo divino promettendo di portare nel santuario una testimonianza della grazia ricevuta. Già nel 1730 nella relazione della visita pastorale del Tesoriere della Chiesa di Torino, si annota di «grande devozione con molteplici voti per grazia ricevuta». Di cuori d’argento e quadretti votivi di quel tempo ne sono rimasti pochissimi, spostati, persi o alienati durante i secoli. Moltissimi sono stati donati successivamente, tanto da non poter più trovare spazio all’interno del santuario. Così nel 1957 è stata costruita la cappella a monte, di fianco alla chiesa, sopraelevata di un piano, sull’area di un vecchio portico ricostruito dalle fondamenta, per sistemare i quadri votivi e una parte delle targhe con i nomi dei benefattori.

Un lavoro prezioso di catalogazione è stato realizzato dall’AVAL nella prima decade degli anni 2000. La maggior parte è dipinta ad olio su latta o ad acquerello su carta. Molti riguardano guarigioni di malattie, incidenti casalinghi, stradali e sul lavoro, calamità naturali o grazie ricevute durante le guerre. Ve ne sono anche che non rappresentano la grazia ricevuta, ma raffigurano una scena di devozione alla Madonna o ai Santi. Spesso alcuni elementi sono appositamente avvolti nel mistero: alcuni anonimi, altri con le sole iniziali; molto rari quelli in cui è possibile identificare la località in cui i fatti straordinari sono avvenuti. Il più antico rimasto risale al 1721.

Sala ex voto



Noi umani siamo creature in perenne cammino, siamo viandanti alla ricerca di una terra generosa