4. Il piazzale del santuario

Il cancello che delimita il piazzale è sempre aperto. Come l’amore del Dio cristiano. Chi ha gestito il santuario ha immaginato varie modalità di accoglienza: il riparo dei portici, servizi e alloggi per gli ospiti, o semplicemente una parola di saluto, acqua fresca per dissetarsi e un focolare sempre acceso. Cosa c’è di più cristiano, se il discorso conclusivo di Gesù nel Vangelo di Matteo ci ricorda che saremo giudicati sui gesti concreti d’amore? Nessuno però può apprendere l’amore senza essere prima amato. E Cristo oggi non ha altre mani che quelle dell’umanità. Qui siamo accolti, affinché scendendo possiamo accogliere e amare.

Tra storia ed arte

Il grande flusso di pellegrini provenienti da zone lontane ha richiesto la costruzione di portici, senz'altro già presenti nel XIX secolo, per ricoverare chi giungeva a piedi già alla vigilia dell’Assunta o della Natività di Maria.

Il conte Francesetti nel 1823 descrive «l'immensa folla» che arrivava dalle Valli di Lanzo, di Pont, dal Piemonte e dalla Savoia, in cordata per non cadere nei crepacci dei ghiacciai. Passava la notte antecedente le celebrazioni a «confessarsi, pregare, fare novene, cantare inni». Feste «interamente devozionali che non scivolano nel profano», come «il gioco con la palla o i gioiosi pasti conviviali». Gli storici Milone nel 1911 parlano di un «agglomeramento di dieci, dodici e anche quindici mila persone».

All’estremità opposta del piazzale risale al XVIII secolo il cosiddetto «torrione», edificio abbarbicato sullo sperone roccioso, probabilmente dedicato a dignitoso alloggio di monsignori in visita o abitazione del custode. I lavori di restauro sono stati ultimati nel 2019.

Nel 1938-40 è costruita la casa del Pellegrino. Più avanti viene adibita a soggiorno per gruppi di persone che trascorrono giornate di ritiro o di servizio al Santuario. Nel anni ’60, su disegno del geom. Antonio Copperi, sono realizzati i nuovi eleganti portici in pietra a vista (21 m x 4) e l’alloggio per i sacerdoti, tre stanze con facciata nello stesso stile dei portici. Dall’estate del 2000 un salone al piano terra della casa del pellegrino è stato sede di mostre tematiche a cura a cura dell’Associazione Valli di Lanzo – Genti, Cultura, Musei. L’edificio è stato rinnovato e reso nuovamente abitabile nel 2014-2015.

Piazzale



Noi umani siamo creature in perenne cammino, siamo viandanti alla ricerca di una terra generosa